Tim: l’AD Labriola sull’aumento dei consumi delle reti e sui relativi investimenti
Recentemente, l’Amministratore Delegato di Tim, Pietro Labriola, ha pubblicato sul proprio profilo LinkedIn un post in cui viene fatto riferimento all’aumento dei consumi delle reti e alla conseguente necessità di aumentarne l’efficienza, così come dei servizi di assistenza.
Nonostante il consumo di dati si sia moltiplicato negli ultimi 10 anni, i prezzi per i consumatori, a detta dell’AD di Tim, al contrario si sono ridotti di quasi un quarto. Ciò, per Labriola, potrebbe inficiare negativamente sulla volontà di investire da parte degli operatori di settore.
Secondo l’Amministratore Delegato di Tim, infatti, il ritorno economico non può più essere considerato un nice to have mentre la continuità di servizio un must have, ma entrambi debbono viaggiare di pari passo.
Di seguito, il testo del post LinkedIn di Pietro Labriola:
Nel “magico mondo del digitale” succede che aumentano le applicazioni e i consumi della rete, cambiano fortemente i consumi, e conseguentemente aumentano i costi di adeguamento delle reti e dei servizi di assistenza ma nulla cambia per il consumatore. Negli ultimi dieci anni il consumo di dati si è moltiplicato per 10 e il prezzo si è ridotto di quasi 1/4.
È evidente che non può funzionare. Ricordate qualche “servizio essenziale” acqua, luce, gas nel quale sia successa la stessa cosa negli ultimi 10 anni?
Invece ecco cosa accade nelle telecomunicazioni.Per passare a guardare video in streaming a 4K senza interruzioni servono nuovi investimenti in grado di gestire performance e volumi eccezionali, ma questo già lo intuivamo. Quello che forse non immaginavamo e mostra chiaramente questo grafico è che anche l’update di un gioco di successo può generare la stessa super-richiesta di banda.
Per noi di TIM, investimenti e pianificazione sono l’unica risposta possibile, ma comincia a diventare sempre più difficile immaginare un futuro nel quale il consumo dati possa continuare ad essere considerato unlimited.
Perché a un certo punto le reti potrebbero essere a rischio non solo per l’assenza di investimenti ma anche perché sarà impossibile garantirne la pianificazione, creando rischi sulla continuità di servizio stesso.
Il ritorno economico non può più essere considerato un nice to have mentre la continuità di servizio un must have. Entrambi debbono viaggiare di pari passo.
#InactioIsNotAnOption
Pietro Labriola aveva affrontato un discorso similare lo scorso 14 Novembre 2023, nel corso del Forum nazionale delle telecomunicazioni in Italia edizione 2023 di Asstel, dal titolo “Connessi per l’Italia Persone, infrastrutture e servizi per il futuro del Paese”.
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