Nel corso del Forum nazionale delle telecomunicazioni in Italia edizione 2023 di Asstel, dal titolo “Connessi per l’Italia Persone, infrastrutture e servizi per il futuro del Paese”, è intervenuto anche Giuseppe Gola, neo Amministratore Delegato di Open Fiber, sugli ambiti di intervento considerati efficaci per lo sviluppo del settore TLC.
Gola ha ricordato il ruolo di parte attiva dell’azienda per quanto riguarda il Piano BUL e il PNRR (con il “Piano Italia a 1 Giga“), volti a portare la fibra ottica nel territorio italiano, dichiarando che, comunque, c’è ancora molto da fare.
Una volta realizzata l’infrastruttura e la fibra (Gola ha spiegato anche il metodo della microtrincea), l’AD di Open Fiber ha aggiunto che questa deve essere utilizzata. Di seguito le sue parole:
La fibra va utilizzata, non può essere un’autostrada senza auto. In questo momento, chiaramente, il mercato FTTH è in una fase non brillante. Se andiamo a fare un confronto con gli altri Paesi europei, oggi è intorno al 56 o 57% il numero di case in cui è possibile richiedere un accesso FTTH per i clienti.
Quindi, su 20 milioni di linee, mediamente ne abbiamo circa 11 milioni e mezzo o 12 milioni (il 56%) in cui c’è già la disponibilità della fibra. Le unità immobiliari connesse, in cui, quindi, è possibile arrivare direttamente da Open Fiber con un collegamento e, nel giro di un tempo limitato, mettere la fibra, sono oltre 14 milioni.
In tutto questo, il mercato italiano dell’FTTH oggi ha circa 4 milioni di clienti. Quindi, sui 20 milioni di linee fisse oggi disponibili in Italia, c’è solo il 20% di clienti che sta utilizzando la fibra a casa, perché c’è un problema di domanda.
Per risolvere il problema della domanda, Giuseppe Gola ha fatto riferimento al fatto che Open Fiber sta chiedendo a tutti i propri stakeholder pubblici di sollecitare tale domanda, con strumenti come, ad esempio, i voucher. L’Amministratore Delegato, però, ritiene necessario trovare anche una soluzione che sia più strutturale.
Per Gola, infatti, nel lungo periodo, bisogna effettuare uno switch off delle rete in rame, in favore di quella in fibra. Ciò può portare, a detta sua, un efficientamento sul sistema pari a 1 miliardo di euro di costi l’anno, con una riduzione di 560 GWh del consumo di energia (la rete in fibra consuma il 60% in meno di energia rispetto a quella in rame).
Secondo Giuseppe Gola, dunque, non effettuando un’operazione di questo tipo (tenendo comunque in considerazione le tempistiche del caso), la domanda dell’FTTH non potrà essere ulteriormente promossa, perché i servizi digitali, come ora, continueranno a funzionare anche mediante connessioni meno efficienti e meno veloci di quella in fibra.
Si specifica che, presso l’Aula Magna Mario Arcelli dell’Università Luiss Guido Carli di Roma, Asstel-Assotelecomunicazioni e le Organizzazioni Sindacali Slc – Cgil, Fistel – Cisl e Uilcom – Uil hanno presentato il Rapporto sulla Filiera delle Telecomunicazioni in Italia, edizione 2023, in collaborazione con gli “Osservatori Digital Innovation” della School of Management del Politecnico di Milano.
Il forum stesso, invece, ha avuto il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Dipartimento per la Trasformazione Digitale.
Lo scopo del rapporto è quello di evidenziare l’importanza delle TLC a livello globale, le dinamiche di dettaglio del mercato italiano e le prospettive future in termini di servizi per cittadini, imprese e PA.
L’evento si è tenuto lo scorso 14 Novembre 2023, alla presenza del Presidente del BEREC, Konstantinos Masselos, del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale, Alessio Butti, e del Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Claudio Durigon.
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