Telco

Vodafone Italia, per l’AD Bisio non ci sono più capitali per le Telco in Europa

Durante il Forum nazionale delle telecomunicazioni in Italia edizione 2023 di Asstel, dal titolo “Connessi per l’Italia Persone, infrastrutture e servizi per il futuro del Paese” è intervenuto anche Aldo Bisio, Amministratore Delegato di Vodafone Italia, sul ruolo delle Telco per la crescita dell’economia europea e i relativi ostacoli.

Per Bisio, la crescita in Europa è stata la grande assente dell’ultimo decennio anche a causa dell’assenza di una spinta da parte delle piattaforme digitali.

Le reti sono considerate dall’AD di Vodafone di elevata importanza, poiché tramite queste l’Edge Cloud, l’AI generativa, l’IoT, il quantum computing potranno servire tutti i settori, dalla sanità alla pubblica amministrazione, al manufacturing, ai trasporti.

Il miglioramento dell’indice DESI (indice dell’economia e della società digitale) in Europa, secondo Aldo Bisio, porterebbe a un incremento del PIL e a nuovi posti di lavoro, con conseguente sviluppo dell’economia europea, in cui la digitalizzazione rappresenterebbe un grosso booster.

Il problema, però, per l’Amministratore Delegato di Vodafone, è la presenza di un investment gap, ovvero nessuno è più pronto a investire nelle telecomunicazioni europee, a meno che non ci siano ritorni adeguati sugli investimenti.

A detta di Bisio, gli ambiti di intervento sono tre. Il primo è il Digital Single Market (Mercato Unico Digitale), poiché la grande frammentazione dei mercati europei costruisce complessità e inefficienze.

Inoltre, è necessaria una In-country consolidation, vale a dire che devono essere consolidati tutti i mercati europei. Ci sono, infatti, 97 operatori e 587 MVNO in Europa, una frammentazione che, secondo l’AD di Vodafone, genera e programma il fallimento del settore.

In merito agli investimenti nel 5G, Aldo Bisio li ha definiti “investimenti a intensità di capitale ancora crescenti“: si calcola che, per sostenere tali investimenti, è necessaria una quota di mercato intorno al 30%. Ma per l’Amministratore Delegato di Vodafone non esiste 5G se l’Europa non provvede al ridisegno complessivo dei meccanismi di assegnazione efficiente dell’utilizzo dello spettro (terzo e ultimo ambito di intervento).

L’opinione di Bisio, dunque, è che bisogna abbandonare quelle tendenze che in passato hanno cercato di fare cassa nel breve termine ma che poi hanno “zavorrato i conti degli operatori“, facendoli arrancare nel fornire a tutti i cittadini europei 1 Gigabit e il 5G ovunque.

Relativamente al forum di quest’anno, presso l’Aula Magna Mario Arcelli dell’Università Luiss Guido Carli di Roma, Asstel-Assotelecomunicazioni e le Organizzazioni Sindacali Slc – Cgil, Fistel – Cisl e Uilcom – Uil hanno presentato il Rapporto sulla Filiera delle Telecomunicazioni in Italia, edizione 2023.

Quest’ultimo è stato elaborato grazie alla collaborazione con gli “Osservatori Digital Innovation” della School of Management del Politecnico di Milano, mentre il forum stesso è stato patrocinato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale.

Lo scopo del rapporto è quello di evidenziare l’importanza delle TLC a livello globale, le dinamiche di dettaglio del mercato italiano e le prospettive future in termini di servizi per cittadini, imprese e PA.

L’evento si è tenuto lo scorso 14 Novembre 2023, alla presenza del Presidente del BEREC, Konstantinos Masselos, del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale, Alessio Butti e del Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Claudio Durigon.

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