Truffa del bonifico sbagliato tramite errati accrediti sul conto corrente
Di recente, è stata denunciata una nuova tipologia di truffa attraverso cui le vittime, dopo la ricezione di un accredito errato sul proprio conto corrente, sono contattati dal truffatore di turno che chiede di restituire la somma di denaro ottenuta tramite bonifico.
Il fatto è riportato dall’Unione Nazionale Consumatori, a seguito delle denunce ricevute presso il proprio sportello banche da alcuni consumatori.
Nello specifico, la truffa del bonifico sbagliato funziona così: le vittime ricevono a sorpresa un accredito sul proprio conto corrente e, successivamente, sono contattate dal truffatore che chiede di restituire la somma del bonifico ricevuto dalle vittime, indicando l’IBAN per il riaccredito.
L’IBAN indicato, però, è diverso da quello da cui proviene l’accredito sul conto corrente delle vittime. Ciò è dovuto al fatto che il denaro ricevuto ha provenienza illecita e, di conseguenza, farlo circolare sul conto di un soggetto ignaro della situazione ha lo scopo di indirizzare i sospetti su di lui, rendendo difficoltoso risalire al flusso di denaro.
Le somme ricevute, difatti, potrebbero essere il frutto di truffe ai danni di altre vittime, ad esempio, tramite la finta compravendita di un prodotto, la prenotazione di un’inesistente casa vacanze o altro ancora. Il malfattore della truffa del bonifico bancario, dunque, fa accreditare le somme sul conto corrente delle proprie vittime, dopo aver rubato la loro identità.
Per entrare nuovamente in possesso del denaro ottenuto illecitamente, il truffatore contatta i malcapitati inscenando la pantomima del bonifico sbagliato, chiedendo di girare la somma su un altro conto.
In questo modo, quando la vittima che ha subito il furto di denaro farà denuncia, non risalirà al conto del malfattore, ma di coloro che hanno ricevuto l’improvviso accredito. Questi ultimi, avendo già girato al truffatore le somme, dovranno dimostrare quindi di non essere complici della truffa (o del riciclaggio del denaro).
In caso di avvenimenti similari, in cui è indicato un beneficiario diverso da quello di provenienza, è bene avvertire la propria banca e denunciare l’accaduto alle forze di polizia.
Giuridicamente, infatti, rifiutando il rimborso e trattenendo la somma sul proprio conto, si rischierebbe di commettere il reato di appropriazione indebita. In ogni caso, l’obbligo è quello di restituire al mittente e non di girare le somme a terzi.
Nel caso in cui, invece, dopo aver ricevuto un bonifico sbagliato, nessuno lo richieda, è consigliabile non spenderlo, poiché la richiesta di ripetizione dell’indebito si prescrive in 10 anni.
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