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Aruba annuncia la nascita di ArubaKube: cos’è e di cosa si occupa

Ieri, 26 Luglio 2023, Aruba S.p.A. ha annunciato la nascita di ArubaKube, nuovo centro spin off del politecnico di Torino impegnato nella ricerca in ambito Cloud Native. ArubaKube si pone come obiettivo quello di creare progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito del cloud open source.

Si concentrerà anche sullo sviluppo di soluzioni in grado di facilitare la gestione del Cloud Computing, consentendo di implementare paradigmi di Cloud Continuum ed Edge to Cloud Continuum.

Inoltre, mira a fornire consulenze di livello enterprise alle aziende, con lo scopo di eliminare il rischio di vendor lock-in, di ridurre i costi e di costituire un rapporto bidirezionale tra community ed azienda.

Marco Mangiulli, Amministratore e Chief Technology Officer di ArubaKube, ha dichiarato

“Il Cloud Computing rappresenta sempre di più uno strumento fondamentale per le organizzazioni che, sfruttandone i vantaggi, possono implementare nuovi modelli di business ed aumentare la loro competitività.

Le applicazioni devono essere concepite e sviluppate nativamente per poter operare in ambiente cloud e sfruttarne a pieno tutte le caratteristiche distintive.

Per questo è essenziale investire nella ricerca continua e nello sviluppo di progetti e soluzioni pensati e nati in cloud.

Siamo orgogliosi di presentare la nascita di questo centro d’eccellenza pensato per far incontrare la tecnologia cloud con l’approccio open source, consentendo alla community di sperimentare e creare progetti open e alle aziende di beneficiare dell’open source di livello enterprise.”

ArubaKube, inoltre, si è posta l’obiettivo di diventare fonte d’attrazione per esperti del settore e di venire riconosciuta come un’azienda italiana punto di riferimento per giovani talenti.

È importante ricordare che ArubaKube va ad affiancarsi all’Aruba Software Factory, inaugurata nel 2019 sempre a Torino.

Secondo Aruba, ciò dimostra il crescente impegno nella ricerca e sviluppo di nuove realtà nel territorio e una sempre maggiore partnership con la realtà del Politecnico. 

ArubaKube è impegnata nel progetto Liqo, la piattaforma open source che consente di costruire servizi multi-cloud per creare un’infrastruttura virtuale capace di aggregare risorse e servizi appartenenti ad infrastrutture o cloud service provider differenti. Secondo Aruba, in tal senso, ArubaKube è uno dei maggiori contributori del progetto.

Nell’ambito del progetto ArubaKube verrà prestata grande attenzione alla promozione, lo sviluppo e il supporto di progetti open source, in particolare la piattaforma Kubernetes.

Fulvio Risso, Professore del Politecnico di Torino e Chief Innovation Officer di ArubaKube ha commentato

“Liqo consente a Kubernetes di consumare in modo sicuro risorse e servizi disponibili ovunque, creando dinamicamente cluster virtuali che si estendono su più cluster reali, dando vita a un continuum virtuale, omogeneo e scalabile, con un modello simile a quello dell’internet peer-to-peer.

Ogni cluster mantiene il pieno controllo della propria infrastruttura, decidendo cosa condividere, quanto e con chi, utilizzando politiche e criteri specifici.

Il progetto, inoltre, applica i principi della sharing economy, quindi è più efficiente e risulta ottimale anche in termini di impatto ambientale.”

ArubaKube, in futuro, si concentrerà anche sul progetto Myrtus, che ha beneficiato di finanziamenti per 6 milioni di euro da Horizon Europe.

Il progetto Myrtus avrà come focus l’interconnettività abilitata dall’intelligenza artificiale tra piattaforme di edge, fog e cloud computing.

Aruba S.p.A., fondata nel 1994, è un provider italiano di servizi cloud e si occupa di data center, cloud, hosting, trust services, e-mail, PEC, registrazione di domini e firma digitale. 

La società è costituita integralmente da capitale italiano, e si rivolge a un target formato da imprese, privati, professionisti e Pubblica Amministrazione.

Nel marzo 2021, Aruba si è inserita nel mercato delle telecomunicazioni con servizi di connettività ultra-broadband in tutto il territorio nazionale (ecco il link diretto). Questi servizi usufruiscono della fibra ottica (FTTH – Fiber To The Home) di Open Fiber.

L’azienda gestisce un’infrastruttura comprendente 2,6 milioni di domini registrati, 9,4 milioni di caselle e-mail, 9 milioni di caselle PEC e 130.000 server gestiti, offrendo servizi a un totale di 16 milioni di utenti.

Aruba PEC e Actalis sono le due Certification Authority di Aruba, entrambe accreditate presso AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), che forniscono servizi nel campo della cybersecurity, inclusa la firma digitale.

Aruba è presente anche in varie nazioni europee, con un data center in Repubblica Ceca e strutture partner situate in Francia, Germania, Polonia e Regno Unito.

Il più grande data center di Aruba presente in territorio nazionale si trova a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo.

Questo impianto è caratterizzato da infrastrutture green by design conformi agli standard di sicurezza del settore (Rating 4 ANSI/TIA-942 e ISO 22237), pensati per minimizzare l’impatto ambientale. 

Dal 2015, Aruba utilizza esclusivamente energia proveniente da fonti rinnovabili per soddisfare il proprio fabbisogno energetico. Utilizza anche impianti fotovoltaici, sistemi di raffreddamento da acqua di falda e centrali idroelettriche per produrre ulteriore energia green.

Infine, l’azienda si è posta l’obiettivo di promuovere l’inclusione digitale, la formazione tecnologica e il sostegno all’innovazione attraverso programmi e partnership con enti, istituzioni e organizzazioni del terzo settore.

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