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IT-alert: Nello Musumeci e Fabrizio Curcio calendarizzano i prossimi test regionali

Nel corso di una conferenza tenutasi il 20 giugno 2023, Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, e Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento della Protezione Civile, hanno presentato il calendario e le attività dei prossimi test di IT-alert.

IT-alert è il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale italiano per le gravi emergenze imminenti o in corso. Il progetto è ancora in fase di sperimentazione e questa fase terminerà nel mese di febbraio 2024.

I primi test del sistema hanno riguardato l’implementazione tecnologica, l’invio e la ricezione dei messaggi in vari formati e l’analisi dei primi feedback.

Le sperimentazioni sono state condotte in occasione delle esercitazione di protezione civile, denominate “Vulcano 2022” e “Sisma dello stretto 2022“, ad aprile e novembre 2022.

A partire dal 28 giugno 2023, inizieranno i primi test regionali di invio del messaggio, in accordo con il Dipartimento della Protezione Civile, delle Regioni coinvolte, della Commissione protezione civile della Conferenza delle Regioni e Province Autonome e dell’ANCI.

Ecco le date, secondo il calendario stipulato: il 28 giugno 2023 verrà effettuato il test in Toscana; il 30 giugno 2023 in Sardegna; il 5 luglio 2023 in Sicilia; il 7 luglio 2023 in Calabria; il 10 luglio 2023 in Emilia-Romagna. Entro la fine del 2023, inoltre, verranno effettuati altri test nelle altre Regioni e nelle Province Autonome di Trento e Bolzano.

Questa fase è finalizzata a integrare le modalità di informazione e comunicazione già previste dalla normativa vigente e far conoscere alla popolazione questo nuovo sistema di allarme pubblico.

Sul sito ufficiale di IT-alert è stata implementata la funzione con la quale è possibile compilare un questionario indicando se il messaggio, che IT-alert manda in caso di gravi emergenze imminenti o in corso, è stato ricevuto o meno.

Con questa funzione si vuole avere un riscontro sulle criticità da risolvere per migliorare il sistema.

Il sistema IT-alert è stato sviluppato in linea con la Direttiva UE 2018/1972 per i sistemi di allarme pubblico e del Codice delle comunicazioni elettroniche italiano.

Come già raccontato, IT-alert prevede l’invio di un messaggio di testo in caso di gravi emergenze imminenti o in corso e secondo la Direttiva del 7 febbraio 2023 del Ministro della protezione civile e delle politiche del mare tale funzione si attiverà in determinate circostanze, una volta terminata la sperimentazione: maremoto generato da un sisma; collasso di una grande diga; attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli; incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica; incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n.105 (Direttiva Seveso); precipitazioni intense.

Il messaggio di testo viene inviato a tutti i telefoni cellulari presenti e attivi nell’area geografica a rischio, associato ad un determinato tipico di notifica, diversa da tutte le altre. Esso viene mandato, in fase di sperimentazione, dal Dipartimento della Protezione Civile, ma successivamente anche tutte le altri componenti del Servizio nazionale di protezione civile potranno utilizzare tale sistema, secondo la Direttiva sopra ricordata.

Secondo coloro che hanno implementato IT-alert, però, tale sistema non vuole sostituirsi a tutti gli altri strumenti di informazione d’emergenza, bensì affiancarsi ad esse.

In tal senso, gli interessati si preoccuperanno di integrare lo strumento con la diffusione di una cultura del rischio e della consapevolezza dell’importanza della prevenzione, la conoscenza delle caratteristiche del proprio territorio, dei comportamenti da adottare e delle buone pratiche di protezione civile.

Il servizio IT-alert, inoltre, è conforme allo standard internazionale Common Alerting Protocol (CAP) per garantire l’interoperabilità con altri sistemi di divulgazioni di allerte, allarmi di emergenza e avvisi pubblici, sia nazionali che internazionali.

Esso sfrutta la tecnologia cell-broadcast con la quale i messaggi di testo d’avviso vengono inviati alle celle telefoniche delle aree geografiche vicine alla zona a rischio, consentendo la delimitazione precisa della suddetta. Tutto ciò anche in caso di campo limitato o di saturazione della banda telefonica.

La tecnologia cell-broadcast ha alcuni limiti, infatti i messaggi di testo d’avviso potrebbero essere inviati anche al di fuori della zona a rischio (overshooting) o c’è la possibilità che essi non vengano recapitati nelle aree senza copertura. I dispositivi mobili, inoltre, non ricevono i messaggi se sono spenti o privi di campo e potrebbero non suonare se la suoneria è impostata in modalità silenziosa.

Problemi analoghi potrebbero presentarsi, inoltre, nel caso in cui i dispositivi mobili utilizzino una vecchia versione del sistema operativo.

Nei mesi passati, infine, è stata realizzata un’infrastruttura tecnologica, che consente la connessione tra le cell broadcast entity (CBE), ridondata su due nodi, e i cell broadcast centre (CBC) degli operatori di telefonia.

Si ringrazia Cinzia per la segnalazione.

Editing Alfonso C.

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