Truffa telefonica: circa 60 milioni di euro rubati a oltre 70 mila vittime in Regno Unito
Scotland Yard ha arrestato Teejai Fletcher, 34enne di East London, che il prossimo 6 dicembre 2022 dovrà presentarsi davanti al tribunale di Southwark a Londra, poiché accusato di aver fabbricato o fornito articoli per uso fraudolento e di essere la mente dietro un sito web utilizzato per circa venti mesi da un gruppo criminale, per attuare una truffa ai danni di persone con limitata conoscenza dei mezzi tecnologici.
I criminali (attualmente, sono state arrestate più di 100 persone nell’ambito dell’Operazione Elaborate) si fingevano impiegati di varie banche britanniche (come Barclays, Santander, HSBC, Lloyds, Halifax, First Direct, NatWest e Nationwide), telefonando o messaggiando i relativi clienti, per avvertirli di un finto hackeraggio o di un ingresso sconosciuto nei loro conti.
I malviventi, dunque, chiedevano i codici personali delle persone adescate, usando come scusa delle “ragioni di sicurezza“, mentre invece rubavano quanto più denaro possibile.
Le vittime della truffa sono state oltre 70 mila con una media di denaro rubato pari a 10 mila sterline a persona (una vittima ha subito una perdita pari a 3 milioni di sterline), per un totale complessivo che si aggira intorno ai 60 milioni di euro (più di 50 milioni di sterline).
La piattaforma utilizzata dal gruppo criminale, chiusa dall’unità per la criminalità informatica di Scotland Yard, si chiamava “iSpoof” e permetteva, previa sottoscrizione, di telefonare o inviare messaggi in maniera anonima (mascherando numeri e località del mittente).
Quasi 20 persone ogni minuto della giornata venivano contattate dai truffatori, che si nascondevano dietro delle false identità create utilizzando il suddetto sito, il cui servizio è stato pagato dai malviventi tramite bitcoin. Si stima che i gestori di iSpoof abbiano guadagnato circa 3,2 milioni di sterline per un periodo di 20 mesi.
Fino ad agosto 2022, sono state effettuate circa 10 milioni di chiamate fraudolente a livello globale con iSpoof (istituito nel dicembre 2020), di cui circa 3,5 milioni nel Regno Unito. Di queste, 350 mila chiamate sono durate più di un minuto e sono state effettuate a 200 mila potenziali vittime.
Il Met che ha guidato l’operazione per chiudere il sito web, ha iniziato a indagare su iSpoof nel giugno 2021, collaborando con forze dell’ordine internazionali, comprese quelle negli Stati Uniti, nei Paesi Bassi e in Ucraina.
Gli investigatori si sono infiltrati nel sito (che aveva oltre 59 mila utenti), scoprendo 70 milioni di righe di dati e record bitcoin, utili per rintracciare i sospettati (hanno iniziato da utenti del Regno Unito e da coloro che hanno speso almeno 100 bitcoin per utilizzare il sito).
Il commissario di polizia del Met, Sir Mark Rowley, e il responsabile della criminalità informatica per il Met, Det Supt Helen Rance, hanno dichiarato di essere determinati a bloccare questa tipologia di truffa e a localizzare tutti i relativi truffatori.
Le forze di polizia, inoltre, hanno palesato l’intenzione di utilizzare il Proceeds of Crime Act per recuperare, ove possibile, i soldi rubati.
Il Met, in ogni caso, sta contattando tutte le potenziali vittime tramite SMS, specificando però che, qualsiasi messaggio ricevuto dopo il 25 novembre 2022 non proverrà da loro. Il messaggio inviato, nello specifico, chiede alle vittime di visitare il sito della polizia britannica (non è presente alcun link nel messaggio) per fornire i dettagli sulla propria esperienza in merito alla truffa telefonica.
Chiunque non venga contattato dal Met ma ritiene di essere stato vittima di una truffa simile a quella appena descritta, può effettuare una segnalazione ad Action Fraud.
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