Motorola ha esplorato, tramite un’indagine, come cambia il rapporto di Millennials e Gen Z italiani con il proprio smartphone, con il variare delle routine durante le vacanze estive, coinvolgendo un campione di 1.027 italiani tra i 15 e i 40 anni.
Secondo la società, lo smartphone risulta essere uno strumento fondamentale per gestire le attività della vacanza, ma anche soprattutto per comunicare, produrre contenuti da condividere e gestire le proprie relazioni sociali.
Dai risultati dell’indagine, nelle giornate estive, 13 milioni di giovani italiani utilizzano lo smartphone ogni giorno per mandare messaggi di testo e 9 milioni lo usano per inviare vocali, principalmente su Whatsapp.
L’applicazione di messaggistica è infatti particolarmente diffusa in tutte le fasce di età (95%), a cui poi fanno seguito Instagram (71,1%) con una preferenza per la quota femminile (74,4% contro 67,6% maschile), Facebook (55,7%) e Telegram (40,5%).
Nello specifico, la Gen Z si distingue nel dedicarsi più di altri a comunicare tramite messaggi (78%), utilizzando spesso audio (44,1%) in chat.
Dopo l’utilizzo di chat, scattare foto è la terza attività quotidiana (con il 33,6% del campione a dichiararlo) e le foto sono anche il contenuto più condiviso (78%), seguite dai video (56%).
Secondo lo studio, le stories (prodotte ogni giorno dal 29,8% degli intervistati) pareggiano il numero di selfie (32,7% degli intervistati) come forma di comunicazione, con nuovi tipi di contenuto che iniziano a diventare popolari.
Dalla ricerca emerge infatti, che quasi un terzo del campione (31.7%), dato che aumenta sui più giovani, utilizza lo smartphone per creare Reels, video coinvolgenti montati ad arte dagli utenti per la condivisione, e il 15.5% crea video pensati per la diffusione su TikTok.
La Gen Z (in particolare nella fascia dai 15 ai 20 anni con una percentuale del 56,4%), dimostra la propensione a utilizzare la chat per inviare foto (48,9%) e video (43,6%), mentre sui social il 53% dei casi posta i selfie.
I Millennials invece, sono quelli con più dimestichezza con i Reels e li postano nel 46,2% dei casi, tra i 21 e i 30 anni, invece, prevalgono le storie di Instagram (57,3%).
Secondo la ricerca, sempre la Gen Z ricorre maggiormente ai filtri per migliorare le proprie foto (32%) e selfie (31,6%).
Nel caso dei video, invece, i più giovani sono più propensi a editarli o ritagliarli (19,9%) mentre andando avanti con l’età ci si dedica maggiormente a veri e propri interventi di montaggio (27,4%), in particolar modo nel caso dei Reels (il 38,3% della fascia tra i 21 e 30 anni li edita o modifica e il 35% li ritaglia o monta).
Per quanto riguarda i post su TikTok, secondo l’indagine, insieme alla quota dei più giovani che per il 32,7% edita e modifica i contenuti, si affiancano i late Millennials (31-40 anni) che nel 40,7% dei casi modifica i propri video e nel 33,9% li monta e ritaglia.
Dall’indagine emerge anche che, tra le varie piattaforme social, demograficamente parlando, Facebook si conferma un social popolato principalmente da over 30, mentre Instagram mostra una varietà di utenza meno influenzata dall’età e la popolarità di TikTok ed è tre volte maggiore tra gli under 20 rispetto ai trentenni.
Secondo la ricerca, inoltre, è proprio tramite Instagram che i giovani utenti si tengono informati e leggono news e approfondimenti (60,6%).
Facebook si posiziona al secondo posto per i Millennials (54,9%), mentre i Gen Z si affidano anche ai magazine online (28,7%).
Inoltre, sempre secondo la ricerca di Motorola, parrebbe che gli uomini si mostrano più affezionati agli organi di informazione tradizionale e quindi i siti dei principali quotidiani e agenzie di informazione, mentre le donne più ai social network.
Per quanto riguarda i dispositivi, secondo gli intervistati, lo smartphone da portare in vacanza deve avere alcune caratteristiche fondamentali, una batteria duratura (61,5%), una buona memoria interna (53,8%) e un’ottima fotocamera (51,3%).
Le foto di qualità sono ritenute, dal campione preso in esame, più importanti dei video (42,4%) e dei selfie (32,7%) e secondo l’indagine, gli uomini più delle donne apprezzano la resa fotografica di uno smartphone (51,3% contro 43,6%).
La Gen Z si concentra maggiormente su memoria e ricarica rapida e, soprattutto i giovanissimi, apprezzano anche la qualità di registrazione dei video (41,5%).
Inoltre, per il 54,6% del campione (quasi 9 milioni di individui) lo smartphone deve essere anche comodo e sottile e, oltre il 25% del campione (ovvero 4 milioni di italiani Millennials o Gen Z) ritiene che il design sia una delle caratteristiche più importanti per il proprio smartphone (con particolare attenzione allo spessore per il 21%).
Infine, nell’ambito del design, emerge anche la scelta del colore del proprio dispositivo, e secondo l’indagine di Motorola, tra i colori meno standard, il più diffuso è il verde, seguito da rosa e viola, preferiti maggiormente dal campione femminile.
Sempre secondo la ricerca infatti, i colori attualmente più diffusi, Nero (42,9%), Blu (18,9%), Bianco (9,7%), Grigio, non coincidono con quelli dichiarati come preferiti in caso di nuovo acquisto.
Lo studio dimostra anche come in vacanza, lo smartphone diventi uno strumento importante per orientarsi, con il 67,4% dei rispondenti che utilizza app di mappe quando è in vacanza, oltre che per guardare video su piattaforme streaming (55,4%), che vedono i più giovani maggiori fruitori rispetto alle altre fasce di età (58,2%).
Per Motorola, sembra sempre più diffuso l’utilizzo del telefono per i pagamenti online (51,2% del totale del campione).
In particolare, la fascia tra i 21 e i 30 è la più attiva su questo fronte e scambia denaro abitualmente tramite smartphone (57,6%), utilizzando funzionalità specifiche di registrazione e condivisione di spese di gruppo (32,4%).
I Millennials inoltre, si rivelano i più attivi nel prenotare e recensire i ristoranti, gli hotel e i luoghi visitati in rete (44,8%), infine il 30,3% si trova abitualmente sui tool di lavoro anche nei periodi out of office.
Dalla ricerca è emerso anche che il gaming rimane un’abitudine di intrattenimento per un terzo degli intervistati, con una concentrazione particolare nella fascia 21-30 anni (34,2%) e una ripartizione tra uomini e donne pressoché uguale.
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