Nokia: per il CEO, Pekka Lundmark, il 6G sarà operativo entro il 2030
Il CEO di Nokia, Pekka Lundmark, nel corso di un panel del World Economic Forum di Davos, si è espresso in merito al 6G e alle tempistiche entro cui le relative prime reti saranno disponibili in tutto il mondo.
A detta del dirigente, dunque, il 6G sarà completamente operativo entro la fine del decennio. Nokia, infatti, così come altri Paesi, come gli Stati Uniti e la Corea del Sud, starebbero puntando ad avviare i primi test per il nuovo standard di comunicazioni mobili entro il 2026, con l’intento di implementarlo a livello nazionale entro e non oltre il 2030.
La dichiarazione di Lundmark, secondo Everyeye.it, avrebbe confermato la presenza di Nokia tra le aziende interessate al 6G, che al momento include anche Qualcomm, MediaTek, Apple, Google, LG e Huawei (quest’ultima non ha partecipato al summit di Davos a causa dei suoi legami con il Governo cinese).
Durante lo stesso evento, poi, il CEO di Nokia, ha rilasciato un’altra previsione sul futuro della tecnologia, affermando che, nel 2030, gli smartphone non saranno più l’interfaccia più comune ad utilizzare reti internet mobili, senza però specificare a quale tipologia di device facesse riferimento.
Per la stessa fonte, il CEO della compagnia finlandese potrebbe aver sottinteso il fatto che gli smartphone verranno sostituiti dai visori XR, che permetterebbero una totale immersione delle persone nel cosiddetto Metaverso.
In merito a quest’ultima tematica, Lundmark ritiene che, sempre entro il 2030, il Metaverso potrebbe diventare una vera e propria copia digitale della realtà, pur richiedendo elevate risorse in termini computazionali. In questo contesto, entrerebbe in gioco il 6G.
Attualmente, Nokia fa parte del progetto Hexa-X dell’Unione Europea, che intende porre le basi per la ricerca e lo sviluppo delle reti 6G.
L’iniziativa, partita lo scorso 1° gennaio 2022, ha una durata di due anni e mezzo e vede tra i suoi partecipanti anche Ericsson e partner tra cui Intel, Siemens, Atos, Orange, Telefonica, il Politecnico di Torino, l’Università di Pisa e Tim.
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