Telco

Tim: approvato il nuovo Piano Industriale che separerà la telco in ServCo e NetCo

Il Consiglio di Amministrazione di Tim, presieduto da Salvatore Rossi, ha ufficialmente approvato all’unanimità il nuovo Piano Industriale 2022-2024, presentato da Pietro Labriola, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo.

Quest’ultimo, infatti, ha ricevuto mandato per predisporre il progetto esecutivo di riorganizzazione che, una volta approvato dal Board, verrà presentato al mercato in occasione del Capital Market Day di Tim entro la semestrale.

Il nuovo piano ha come obiettivo la creazione di una nuova Tim, dotata di solide basi industriali e tecnologiche e in grado di accelerare il percorso verso una generazione sostenibile di flussi di cassa, anche tramite il superamento dell’attuale modello di integrazione verticale.

Secondo il comunicato ufficiale, la strategia delineata poggia sulla consapevolezza che il Gruppo si compone di “asset di grande valore“, che operano in un contesto economico in miglioramento ma in un mercato di “forte intensità competitiva” e di “vincoli regolatori tra i più stringenti in Europa“.

Tim, dunque, vuole accelerare lo sviluppo degli asset infrastrutturali, ovvero la fibra nel fisso e il 5G nel mobile, e la crescita dei nuovi business, usufruendo dei vantaggi legati ai fondi messi a disposizione dal PNRR e non solo.

Tim

Con l’intento di migliorare la visibilità sulle performance operative e finanziare di ciascuna componente del Gruppo e di ampliare le opzioni strategiche da sfruttare negli interessi di tutti gli stakeholder (con possibilità di attrarre nuovi partner e investitori finanziari) il nuovo Piano Industriale di Tim prevede anche la separazione dell’azienda in due specifiche legal entities.

Una sarà ServCo, che includerà gli asset di rete mobile, piattaforme di servizio e data center, articolandosi in:

  • Enterprise, con attività commerciali nel mercato Enterprise integrate a Noovle, Olivetti e Telsy. Tim, “facendo leva sulla sua posizione di leadership presso Pubblica Amministrazione e grandi clienti e su una selling proposition end to end unica e distintiva“, intende guadagnare quote in un mercato in crescita attraverso i servizi digitali: Cloud (ad un ritmo del 15% annuo), IoT (+10%) e Cybersecurity (+10%), con un approccio da “Tech-company” e “one-stop-shop”, cogliendo anche le opportunità del PNRR, tra cui la realizzazione del Polo Strategico Nazionale nel Cloud;
  • Consumer, con attività commerciali nel mercato retail Consumer e SME (Small and Medium Business). In un contesto di crescita dell’ultrabroadband, il piano prevede un rafforzamento del posizionamento premium di Tim e una rifocalizzazione dei canali commerciali sul core business e sulla protezione della base clienti esistente, continuando a puntare sulla convergenza, mediante il miglioramento dei margini e le opportunità offerte dal programma voucher, anche in termini di upgrade tecnologico;
  • Tim Brasil, con l’azienda che manterrà il focus su “una strategia di valore” e trarrà un’ulteriore spinta alla crescita dall’integrazione degli asset di Oi, continuando il percorso verso una “Next Gen Telco“.

L’altra legal entity sarà, invece, NetCo, in cui verranno annessi gli asset di rete fissa, le attività wholesale domestiche e quelle internazionali di Sparkle.

Per quanto riguarda le priorità strategiche nel mercato wholesale domestico, Tim prevede una “forte spinta” alla migrazione delle linee su tecnologia FTTH, a cui si associa “un ambizioso piano di copertura incentrato sul modello di coinvestimento” e l’ampliamento del portafoglio servizi offerti.

Partendo dalla copertura del 94% in FTTC, quindi, è prevista l’accelerazione del roll out FTTH, realizzato da FiberCop, per raggiungere il 60% delle unità immobiliari tecniche a livello nazionale entro il 2026, con un incremento di circa 3 punti percentuali rispetto al precedente obiettivo (escludendo gli effetti attesi dalla partecipazione alla gara “Italia 1 Giga”, per il finanziamento pubblico di nuove infrastrutture a 1Gbit/s).

Alla luce di ciò, Tim ritiene che il 2022 registrerà il picco degli investimenti, seguito da una progressiva riduzione a un livello inferiore al 15% dei ricavi nel medio termine.

In questo modo, a detta dell’azienda, NetCo potrà “competere con maggior efficacia nel mercato wholesale e cogliere nuove opportunità“, tra cui una maggiore flessibilità regolamentare prevista dal Codice delle comunicazioni elettroniche a vantaggio dei “pure player” wholesale, e portare possibili benefici anche alle attività retail di ServCo.

Tim ritiene che i costi necessari per realizzare la suddetta divisione avranno un impatto molto contenuto, poiché la maggior parte degli investimenti è già stata sostenuta con l’implementazione della Equivalence of Input, della Equivalence of Output e dalla separazione di FiberCop.

Tim
Foto da MondoMobileWeb

Di seguito, le parole di Pietro Labriola:

Sono convinto che l’evoluzione del Gruppo che abbiamo disegnato rappresenti una discontinuità positiva. Stiamo giocando un ruolo da front-runner nel settore delle Telco e ci aspettiamo che altri seguano il nostro esempio.

I progetti che abbiamo intenzione di lanciare per i clienti e quelli previsti dall’Agenda Digitale e dal PNRR richiedono una risposta immediata e forte: con questo nuovo assetto saremo più pronti a rispondere alle sfide e cogliere le opportunità che abbiamo davanti.

In merito al fronte organizzativo, il nuovo modello basato sul lavoro agile sarà accompagnato da un piano triennale per la gestione del personale, per garantire l’occupazione e incentivare uscite volontarie e pensionamenti anticipati.

Con il Piano Industriale, inoltre, Tim intende rafforzare il proprio impegno nei confronti della sostenibilità e introdurre nuovi obiettivi di Gruppo relativi all’economia circolare, la crescita digitale, la gender equality e la governance ESG. A tal proposito, l’azienda si è data l’obiettivo di raggiungere le zero emissioni nette entro il 2040 ed ha confermato il target di Carbon neutrality al 2030.

Attraverso la finalizzazione del suo piano industriale, infine, Tim ha anche lo scopo di offrire agli advisor finanziari e legali del Consiglio di Amministrazione elementi necessari per poter valutare, in tempi brevi, la Manifestazione d’interesse indicativa e non vincolante di KKR e decidere i passi successivi in merito.

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