A partire dallo scorso 22 febbraio 2022, la società telefonica AT&T ha dismesso ufficialmente la rete 3G negli Stati Uniti. Ciò avrebbe generato delle problematiche dettate dall’impossibilità di utilizzare alcuni dispositivi (che funzionano tramite la rete di terza generazione), tra cui smartphone, tablet, dispositivi medici e di tracciabilità.
Ad AT&T seguiranno altri operatori USA, come Sprint (a marzo 2022), T-Mobile (a luglio 2022) e Verizon (a dicembre 2022). Lo spegnimento delle reti 3G, comunque, era stato preannunciato nel 2019 ma la pandemia da Covid-19 non avrebbe permesso l’adeguata attuazione dei progetti di aggiornamento di cui i produttori si erano fatti carico.
La Commissione federale USA per le comunicazioni (FCC), dal canto suo, ha respinto ogni richiesta di slittamento dello switch off della rete 3G, ma avrebbe chiesto ad AT&T opzioni di roaming che garantissero il funzionamento dei dispositivi durante la transizione alle reti di successiva generazione.
Questo è quanto riportato in un articolo online de “la Repubblica” (che cita a sua volta i siti di The Next Web, CNBC e PennLive), dove viene specificato che, nonostante la richiesta dell’FCC, le disfunzioni in USA dettate dallo spegnimento del 3G interesserebbero diversi settori, non solo quelli della logistica.
Tra questi rientrerebbero il 5-10% degli scuolabus, non più tracciabili, e gli autobus di linea lungo tutta la nazione, i cui display informativi risulterebbero non funzionanti, obbligando i viaggiatori a ripiegare su codici QR, telefonate alle compagnie di trasporto o canali social.
Sempre in merito al settore della mobilità, alcuni camion di categoria 8 (con capacità di carico superiore alle 15 tonnellate) sarebbero fuori legge a causa dell’impossibilità di utilizzo dei software per il monitoraggio delle ore di viaggio. Il 3G serve anche per coordinare le spedizioni transfrontaliere verso il Canada e il Messico (che hanno posticipato la sua dismissione al 2025).
La rete di terza generazione, poi, viene sfruttata da alcune case automobilistiche per i servizi di assistenza remota all’interno delle vetture, come la fornitura del GPS, le notifiche di emergenza, le telefonate in vivavoce e gli assistenti vocali, i quali, in diversi casi, sarebbero completamente o parzialmente inutilizzabili. Questi servizi, a volte, possono essere aggiornati al 4G ma non sempre gratuitamente.
Pur essendo predisposte all’uso delle reti di quarta generazione, sarebbero oggetto di problematiche anche le automobili elettriche, poiché non tutte le relative stazioni di ricarica sarebbero in grado di fruire della rete 4G. Viene, inoltre, fatto riferimento a potenziali disguidi per i pazienti durante l’uso di dispositivi medici.
I problemi degli USA potrebbero essere parzialmente riconducibili all’assenza delle reti 2G, la cui dismissione è iniziata nel 2017 ed è quasi completa in tutta la nazione.
Alcuni dei dispositivi 3G, infatti, possono erogare parte dei propri servizi ricorrendo alla tecnologia precedente, che consente le comunicazioni voce e sms (l’invio di dati è poco fluido se non del tutto proibitivo).
Le reti di terza generazione si stanno progressivamente spegnendo anche in Italia: Vodafone ha effettuato lo switch off tra l’inverno e la primavera del 2021, Tim lo farà tra aprile e giugno 2022, WindTre non prevede switch off prima del 2025 mentre Iliad non ha annunciato scadenze certe per quanto riguarda la sua rete proprietaria.
In questo caso, però, lo spegnimento delle reti 3G potrebbe essere ammortizzato dalla presenza del 2G, che resterà attivo almeno fino al 2029, in quanto ancora usato per l’automazione industriale, gli impianti antifurto e i contatori per il gas e l’elettricità. Gli operatori italiani Tim e Vodafone stanno potenziando il 4G e il 5G con lo spegnimento del 3G.
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