Amazon: sanzione da oltre 1 miliardo e 128 milioni di euro da AGCM per posizione dominante
Oggi, 9 dicembre 2021, l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha annunciato di aver sanzionato Amazon per oltre 1 miliardo e 128 milioni di euro (1.128.596.156,33), a causa dell’abuso di posizione dominante con il proprio servizio di logistica per e-commerce.
L’azienda, nello specifico, ha violato l’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, favorendo il suo servizio di logistica (FBA, Fulfillment by Amazon) presso i venditori attivi sulla propria piattaforma e-commerce, ai danni degli operatori concorrenti nello stesso mercato, rafforzando, così, la propria posizione dominante.
Secondo l’Autorità, infatti, le società hanno legato all’utilizzo del servizio Logistica di Amazon l’accesso a vantaggi esclusivi e cruciali per ottenere maggiore visibilità e possibilità di vendita sulla piattaforma e-commerce, tra cui l’etichetta Prime. Quest’ultima non è associabile da venditori terzi alle offerte non gestite con FBA.
Ai venditori terzi che utilizzano FBA, invece, non viene applicato il sistema di misurazione delle performance che Amazon sottopone i venditori non-FBA e il cui mancato superamento può portare anche alla sospensione dell’account del venditore.
In questo modo, per l’AGCM, l’azienda ha danneggiato gli operatori concorrenti di logistica per e-commerce, impedendogli di proporsi ai venditori online come fornitori di servizi paragonabili a quelli di FBA.
Sono stati danneggiati, inoltre, i marketplace concorrenti, poiché, a causa del costo di duplicazione dei magazzini, i venditori che adottano la FBA sono scoraggiati dal vendere i propri prodotti su altre piattaforme online.
Alla luce di quanto spiegato, l’Autorità ha deciso di sanzionare Amazon e di imporgli misure comportamentali che saranno sottoposte al vaglio di un monitoring trustee.
Di conseguenza, l’azienda dovrà concedere ogni privilegio di vendita e di visibilità sulla propria piattaforma a tutti i venditori terzi che rispettino standard equi e non discriminatori di evasione dei propri ordini, in linea con il servizio garantito ai consumatori Prime.
Questi nuovi standard dovranno essere definiti e pubblicati e, a partire da un anno dall’assunzione della decisione, Amazon dovrà astenersi dal negoziare, con i vettori e/o con gli operatori di logistica concorrenti, tariffe e altre condizioni contrattuali applicate per la logistica dei loro ordini sulla piattaforma e-commerce, al di fuori di FBA.
In dettaglio, sono Amazon Europe Core S.à.r.l., Amazon Services Europe S.à r.l., Amazon EU S.à r.l., Amazon Italia Services S.r.l. e Amazon Italia Logistica S.r.l. le società a cui è stata irrogata la suddetta sanzione da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Aggiornamento con la Replica di Amazon
Amazon ha deciso di replicare sulla decisione dell’Antitrust italiano. Ecco lo statement ufficiale inviato a TelefoniaTech:
“Siamo in profondo disaccordo con la decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e presenteremo ricorso. La sanzione e gli obblighi imposti sono ingiustificati e sproporzionati. Più della metà di tutte le vendite annuali su Amazon in Italia sono generate da piccole e medie imprese, e il loro successo è al centro del nostro modello economico.
Le piccole e medie imprese hanno molteplici canali per vendere i loro prodotti sia online che offline: Amazon è solo una di queste opzioni. Investiamo costantemente per sostenere la crescita delle 18.000 piccole e medie imprese italiane che vendono su Amazon e forniamo molteplici strumenti ai nostri partner di vendita, anche a quelli che gestiscono autonomamente le spedizioni”.
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