Vaccini anti Covid-19 e la falsa teoria sui chip sottocutanei rilevabili tramite Bluetooth
Sta circolando una falsa teoria sui vaccini anti Covid-19, secondo la quale questi ultimi sarebbero il mezzo tramite cui vengono impiantati chip sottocutanei, rilevabili attraverso il Bluetooth degli smartphone.
La teoria è stata supportata da un intervento di Domenico Biscardi, avvenuto nel corso di una diretta streaming dello scorso 15 giugno 2021.
Secondo quanto riportato dall’articolo pubblicato da open.online, Biscardi, che tramite i suoi social si definisce “Dottore” pur non essendo iscritto all’Ordine dei Medici, sostiene anche che alcune persone starebbero ricevendo ancora il placebo, in quanto la sperimentazione dei vaccini sarebbe ancora ferma alla fase 3 (conclusasi, in realtà, nel 2020).
Inoltre, Domenico Biscardi avrebbe consultato degli esperti di informatica, i quali avrebbero dichiarato che il Bluetooth sarebbe in grado di rivelare dei codici “anomali” (strettamente collegati ai suddetti chip sottocutanei) a causa di un bug, poiché ciò sarebbe dovuto accadere, invece, tramite la tecnologia 5G.
Bluetooth e 5G, però, sono due tecnologie diverse: la prima è uno standard di comunicazione “wireless” su distanze brevi tra due prodotti, la seconda, invece, è una rete internet mobile.
Nella sua diretta, Biscardi ha spiegato anche di un test che avrebbe effettuato su tre persone, i cui codici “anomali“, resi visibili tramite il Bluetooth, scomparivano non appena la distanza tra i suddetti soggetti scendeva sotto il metro e mezzo.
A detta di Domenico Biscardi, quanto appena descritto, sarebbe causato dall’incompatibilità tra i codici inoculati tramite i vaccini e i satelliti utilizzati per controllare i soggetti vaccinati e spiegherebbe il vero motivo che avrebbe causato il distanziamento sociale di questo periodo.
Poiché, tramite un solo flacone, è possibile fornire diverse dosi di vaccino da somministrare, i codici iniettati sarebbero differenti per ogni soggetto vaccinato tramite l’utilizzo delle singole siringhe usa e getta.
La tecnologia Bluetooth, però, non è satellitare e che, come già spiegato, funziona solo a brevi distanze. I codici in questione, infatti, sono i MAC Address, ovvero indirizzi fisici di uno specifico componente Bluetooth, presente in ogni dispositivo con tale tecnologia e formato da numeri e lettere.
I primi tre byte di un indirizzo MAC rappresentano il codice OUI (Organizationally Unique Identifier), che identifica in maniera univoca il produttore di un dispositivo ethernet.
L’IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers) assegna ad ogni costruttore di terminali compatibili con lo standard ethernet uno specifico OUI riconoscitivo, che viene utilizzato per garantire la privacy di un dispositivo e per impedirne il tracciamento.
Attraverso un qualsiasi tool di OUI Lookup, è possibile ricondurre i sopracitati codici al nome dell’azienda produttrice del dispositivo (ad esempio, Samsung Electronics Ltd oppure Guangdong Oppo Mobile Telecommunications Corp Ltd). Esistono anche degli indirizzi casuali che non richiedono la registrazione con l’IEEE, la quale, si specifica, è a pagamento.
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