Nel ricorso presentato al Tribunale di Milano, Sky ha lamentato la vendita centralizzata dei diritti televisivi per la trasmissione del più alto livello professionistico del campionato italiano di calcio maschile, attualmente attribuiti a DAZN dalla Lega Serie A, per il triennio 2021/2024.
In attesa che venga assegnato il pacchetto 2, con le sole 3 partite in co-esclusiva (gli interessati dovranno presentare le proposte entro e non oltre le ore 10:00 del 3 maggio 2021, salvo cambiamenti), si ricorda che lo scorso 26 marzo 2021, DAZN, con il supporto di Tim, si è aggiudicata il diritto di trasmettere tutte le partite della Serie A (di cui 7 in esclusiva), per 840 milioni di euro.
Secondo quanto riportato da MilanoFinanza.it, nel ricorso di 38 pagine presentato da Sky, quest’ultima ritiene che il fatto che un solo operatore pay tv offra la visione dell’intero campionato senza affrontare alcuna concorrenza, creerebbe un impatto devastante sulla base abbonati di Sky, interessata al campionato di Serie A. Gli utenti dell’emittente controllata da Comcast, infatti, sarebbero spinti a recedere per sottoscrivere l’abbonamento a Dazn.
Il ricorso presentato dai legali di Cleary Gottlieb per conto di Sky si fonderebbe su sei motivi. Il primo riguarda la violazione di una norma prevista dalla Legge Melandri, che vieta a un singolo operatore di acquisire tutti i diritti delle dirette del campionato o una parte preponderante. La situazione, inoltre, sarebbe aggravata dal fatto che la Lega, omettendo di assegnare il pacchetto 2 fino a data da destinarsi, ha consentito a Dazn di pubblicizzare in solitudine e in anticipo la propria offerta pay tv.
Sky, comunque, non sembrerebbe intenzionata ad avanzare una proposta alternativa rispetto a quella già presentata e rifiutata dalla Lega Serie A per il pacchetto 2. Il secondo motivo su cui si fonda il suo ricorso, infatti, afferma che la Lega abbia predisposto pacchetti non equilibrati, come invece dispone la Legge Melandri.
Il terzo motivo del ricorso deriva dalle risposte della Lega alle richieste di chiarimento sul bando, avanzate dai broadcaster.
A tal proposito, la Lega Serie A aveva spiegato che il pacchetto 3 non poteva essere assegnato in caso di difetto di assegnazione del pacchetto 2 e viceversa. Questa precisazione, dunque, avrebbe dovuto impedire l’assegnazione dei pacchetti 1 e 3 a DAZN, in difetto di aggiudicazione anche del pacchetto 2.
Gli ultimi tre motivi presentati da Sky nel suo ricorso sono: abuso di posizione dominante da parte della Lega e, insieme a DAZN, di intese restrittive della competizione e di concorrenza sleale.
Tutti i motivi sopra descritti servono a Sky per chiedere al tribunale di bloccare l’assegnazione dei diritti della Serie A a DAZN e di impedire la pubblicizzazione di tale aggiudicazione. L’udienza per la decisione è fissata per il prossimo 5 maggio 2021.
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