Telegram: il fondatore, Pavel Durov, risponde alla accuse rivolte al suo servizio di messaggistica
Pavel Durov, fondatore di Telegram, ha pubblicato una dichiarazione, attraverso la sua stessa applicazione, in cui ha risposto alle accuse rivolte, negli ultimi giorni, alle politiche utilizzate suoi contenuti condivisi tramite il suo servizio di messaggistica istantanea.
Si ricorda, infatti, che qualche giorno fa, Apple è stata citata in giudizio dall’organizzazione Coalition for a Safer Web (CSW), per non aver rimosso l’applicazione Telegram dal suo App Store.
L’associazione accusa, dunque, Apple di consentire il libero download del servizio di messaggistica istantanea, nonostante sia a conoscenza del fatto che Telegram venga utilizzata anche per azioni negative ai danni delle persone, tra i quali l’incitazione ad atti violenti prima dell’insediamento del presidente USA eletto, Joe Biden.
Proprio per questo ieri, 18 gennaio 2021, Durov, tramite il suo canale Telegram, ha fatto sapere che, nelle ultime due settimane, anche il servizio di messaggistica ha seguito da vicino gli eventi avvenuti negli Stati Uniti, questo nonostante la popolazione USA, rappresenti meno del 2% della sua base utenti. Nel dettaglio:
Nelle ultime due settimane il mondo ha seguito con preoccupazione gli eventi negli Stati Uniti. Mentre gli Stati Uniti rappresentano meno del 2% della nostra base di utenti, anche noi di Telegram abbiamo seguito la situazione da vicino. Telegram accoglie con favore il dibattito pacifico e la protesta, ma i nostri Termini di servizio vietano esplicitamente di distribuire inviti pubblici alla violenza. Negli ultimi 7 anni, abbiamo costantemente fatto rispettare questa regola a livello globale, dalla Bielorussia e dall’Iran alla Thailandia e a Hong Kong. I movimenti civili di tutto il mondo si affidano a Telegram per difendere i diritti umani senza dover ricorrere alla violenza.
Dopo aver sottolineato il fatto che i termini di servizio dell’app vietino esplicitamente la diffusione di contenuti violenti, quindi, Durov ha aggiunto che negli ultimi 7 anni è stata costantemente fatta rispettare questa regola a livello globale.
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Il fondatore di Telegram ha, poi, aggiunto:
All’inizio di gennaio, il team di moderazione Telegram ha iniziato a ricevere sulla nostra piattaforma un numero crescente di rapporti sulle attività pubbliche legate agli Stati Uniti. Il team ha agito con decisione, reprimendo i canali statunitensi che sostenevano la violenza. Grazie a questi sforzi, la settimana scorsa i nostri moderatori hanno bloccato e spento centinaia di appelli pubblici alla violenza che altrimenti avrebbero potuto raggiungere decine di migliaia di abbonati. Il team continua a elaborare le segnalazioni degli utenti, oltre a rimuovere in modo proattivo i contenuti che incitano direttamente alla violenza.
Pavel Durov ha successivamente posto l’attenzione sulle contromisure, prese da gennaio 2021, che hanno permesso al team di moderazione di Telegram di bloccare centinaia di contenuti di incitazione alla violenza, anche grazie alle segnalazioni degli utenti.
A tal proposito, infatti, il fondatore del servizio di messaggistica ha concluso la sua dichiarazione, ringraziando tutti coloro che hanno contribuito a fermare i contenuti considerati irrispettosi dei termini di servizio dell’app:
Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno segnalato i canali pubblici che hanno superato il limite. Continuate così! Diamo valore a ciascuna delle vostre segnalazioni. Telegram accoglie con favore il dibattito politico proveniente da tutti gli schieramenti politici, ma agirà rapidamente per fermare coloro che incitano le persone a infliggere danni agli altri.
Nonostante la dichiarazione di Pavel Durov, si attendono comunque i risvolti della causa in corso contro Apple, tramite la quale CSW ha richiesto al tribunale un risarcimento danni nei confronti delle parti interessate, spese legali e la concessione di un’ingiunzione che vieti Telegram dall’App Store, fino a quando non sarà conforme alle linee guida di Apple.
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