Vintage Tech

Android: le dolci versioni del sistema operativo dal robotino verde

Nel 2003 nasce il sistema Android, dall’operato di Andy Rubin, Rich Miner, Nick Sears e Chris Whitem i quali fondarono Android Inc., al fine di sviluppare un sistema operativo per fotocamere digitali che permettesse agli utenti di inserire app e nuove funzionalità nelle proprie macchine fotografiche.

Per la prima versione del sistema operativo Android come lo conosciamo oggi, ovvero destinato all’utilizzo sui dispositivi mobile, si dovrà aspettare il mese di giugno del 2009 con il lancio di Android 1.5 Cupcake. Nel settembre 2009, però, Cupcake si vide sostituito dalla nuova release: la Donut 1.6.

Quest’ultima ha reso il sistema operativo responsive, cioè capace di adattarsi agli schermi di diversi dispositivi, inoltre vennero inserite la casella di ricerca rapida, dando la possibilità di incrociare i risultati sia della ricerca locale che di quella effettuata sul web, e Android Market che, già esistente nel 2008, ma rinnovato per Donut, fu il predecessore di Google Play.

Nell’ottobre dello stesso anno nasce Android 2.1 Eclair che introduce gli sfondi animati, la possibilità di personalizzare la schermata Home, il navigatore gratuito di Google maps e l’immissione vocale, anticipando la tecnologia di assistenza vocale che oggi è invocabile con OK Google.

Il 22 maggio 2010 Google presenta Android 2.2 Froyo, con cui le funzioni vocali di Android vengono potenziate, consentendo adesso, tramite l’app Azioni vocali, di gestire le ricerche, l’impostazione della sveglia e altri setup. Inoltre con Froyo, tramite il tethering, il telefono diventa un hotspot WiFi portatile, mentre grazie al compilatore Dalvik JIT e l’integrazione nel browser del motore Javascript V8 si è apportato un miglioramento notevole nelle perfomance rispetto alle versioni precedenti.

Poco dopo uscì Android 2.3 Gingerbread, che dava la possibilità agli sviluppatori di poter accedere a basso livello ad audio, video e archiviazione, consentendo così di lanciare giochi più elaborati, pure in 3D. Inoltre, Android 2.3 introdusse sia il supporto per NFC, così da poter scambiare informazioni tra i vari dispositivi semplicemente avvicinandoli, aprendo la strada verso una serie di servizi aggiuntivi futuri, che funzionalità atte a permettere all’utente di gestire e controllare i consumi della batteria del proprio dispositivo.

Nel 2011, con la release Android 3.0 Honeycomb, il sistema Android viene reso tablet friendly, adattandosi meglio ai device dagli schermi di dimensione maggiore. Inoltre vennero inserite la barra di sistema e le impostazioni rapide.

Nell’ottobre del 2011 viene lanciato Android 4.0 Icecream Sandwich, il quale sfruttò il supporto NFC con Android Beam. Oltre a permettere un livello di personalizzazione della schermata superiore, come l’introduzione delle cartelle e la gestione più flessibile dei widget, ha consentito agli utenti di monitorare i propri consumi di traffico dati e di imporvi delle soglie.

Nel 2012 Icecream Sandwich venne sostituito da Jelly Bean nella versione 4.1 che ha introdotto le notifiche interattive, Google Now e la possibilità di avere contemporaneamente più account Google sullo stesso dispositivo.

Solo nel novembre 2014 viene lanciato Android 4.4 KitKat, che integrò per la prima volta l’assistente vocale Ok Google, oltre alla tastiera numerica intelligente, la quale ordinava i contatti in ordine di frequenza di utilizzo e, alla ricezione di una telefonata da parte di un numero sconosciuto, effettuava dei controlli incrociati con i numeri telefonici presenti nelle schede delle attività commerciali di Google Maps.

In più, prevedeva la modalità full screen con design immersivo, al fine di consentire all’utente di concentrarsi sulle proprie attività, come, ad esempio, la lettura.

Con la diffusione dei dispositivi wearable e l’espansione dell’IoT, Android 5.0 Lollipop incontrava le esigenze del mercato offrendo un sistema operativo capace di adattarsi ai grandi e piccoli schermi, oltre a rendere possibile per l’utente configurare le notifiche, da poter visualizzare anche sulla schermata di blocco, impostandone pure dei livelli di priorità.

Con Android 6.0 Marshmallow, uscito nel 2015, la batteria del dispositivo veniva gestita in maniera più intelligente, con consumi minori previsti per le app in Standby. E stato inserito il servizio Now Ovunque, lo sblocco del device tramite impronte digitali ed è stato aumentato il livello di privacy per gli utenti tramite il meccanismo delle autorizzazioni per le app in base alle rispettive policy.

Nel 2016 viene messa sul mercato la versione di Android 7.0 denominata Nougat, con novità quali: le nuove emoji direttamente dalla tastiera, il supporto di due o più lingue in contemporanea, la visualizzazione multifinestra, l’API Vulkan, la Realtà Virtuale disponibile in tutti i dispositivi compatibili con Daydream, la modalità sospensione, gli aggiornamenti di sicurezza, le notifiche raggruppate e la possibilità di risposta diretta da queste.

Questa versione ha reso possibile gestire le dimensioni dello schermo e accedere alle impostazioni per le notifiche tramite pressione prolungata.

Nel 2017 altre novità vengono apportate nel mondo Android con Android 8.0 Oreo. Con la nuova versione infatti le notifiche sono state raccolte all’interno di macro sezioni ed è stato reso possibile silenziarle, inoltre la velocità di esecuzione delle applicazioni veniva raddoppiata rispetto alle precedenti release, prevedendo pure un minor consumo computazionale e, dunque, anche di batteria da parte delle app in background.

Alcune funzionalità aggiuntive sono state la modalità Picture in Picture, che ha permesso di visualizzare la schermata di due app contemporaneamente e l’autocompletamento dei form, previa autorizzazione dell’utente.

La nona major release del sistema operativo, con il nome di Pie, ha visto l’ingresso ufficiale in Android dell’intelligenza artificiale. L’AI è stata difatti impiegata in diverse nuove funzionalità quali Adaptive Battery, che ottimizza la gestione dei consumi della batteria dando la priorità alle app più utilizzate dagli utenti e limitando quelle in background, App Actions che studia le abitudini d’utilizzo degli utenti per suggerire delle azioni rapide da compiere con l’applicazione ed Adaptive Brightness che prevede la regolazione automatica della luminosità.

Sono state incluse nuove funzioni per la sicurezza degli utenti come, ad esempio, il blocco dei siti non sicuri e il sistema BiometricPrompt API che permette all’utente di gestire tutti i sensori biometrici presenti nello smartphone attraverso un’unica schermata.

Android 10, l’ultima versione attualmente disponibile, è il sistema operativo pensato anche per i device foldable (pieghevoli). Alcune delle novità introdotte nella nuova release sono: il tema scuro, una migliore gestione della privacy, come la possibilità di selezionare quali informazioni conservare e per quanto tempo, la modalità Focus, che permette di silenziare alcune app così da evitare distrazioni, e alcune funzionalità per il Parental Control che consentono ai genitori di monitorare e limitare l’uso dei device da parte dei ragazzi.

Inoltre sono stati aggiunti altri servizi come Smart Reply, che genera risposte automatiche intelligenti, Sound Amplifier che elimina i rumori ambientali di sottofondo per riprodurre i suoni più nitidi, e Live Caption che facilita l’accessibilità dei contenuti video generando automaticamente i sottotitoli per i file audiovisivi.

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